E’ andata nel modo più naturale che ci poteva essere, una collaborazione così si sviluppa da sola, dopo scambi di vedute, una decisa inclinazione agli atteggiamenti della beat generation che bene si sposano nel desiderio del nuovo e del contemporaneo senza scendere mai in compromessi banali.
Condivido pienamente il considerare la parola “contratto” un po’ riduttiva, in realtà è semplicemente l’ennesima porta aperta di una collaborazione che con Giulio Tedeschi, voglio ricordare dura già da un decennio nelle sue radici, alla Fnac di Torino nel 2004 fui già suo ospite con uno show case in cui presentai “Walkin’ with my Devils” un mio precedente lavoro discografico.
Adesso è arrivato “Up and Down”, più di due anni di lavoro per concretizzare nelle sue tracce tutta l’esperienza musicale che ho sviluppato in questi anni, nel cercare di dare alla forma canzone la forza di arrangiamenti che puntino a creare un suono di band più completo, piuttosto che ad un inseguirsi di assoli che si consumano ripetitivi nel raggiungere i turnaround di chiusura. Di ogni brano ciò che ha più importanza è la storia che racconta.
Ho cercato qualcosa di più, ho desiderato si ricordasse “la canzone”, la mia versione o meglio il mio punto di vista sulle emozioni che può generare anche un solo cambio di ritmo. Tutto questo in un periodo che è contemporaneamente il più difficile e doloroso di tutta la mia vita a causa di un brutto male contro il quale sto combattendo.
Un doveroso grazie, ma non di circostanza va alla mia famiglia, a mia moglie Claudia con la quale sto dividendo questa dura battaglia che ogni giorno ci spinge a lottare e a non arrenderci mai.
Mi ha musicalmente accompagnato in questa nuova avventura una band di tutto rispetto The Alligators’ Orchestra; hanno suonato Paolo Musarò alla batteria, Marko Barbieri contrabbasso, Paolo Meinardi tastiere, Roberto Guietti armonica, Francesca Crisimani violino, Alfredo Ponissi saxofoni, Gianpiero Lo Bello alla tromba e il Free Voice Gospel Choire, io ho cantato e suonato tutte le chitarre.
Sarò sempre grato a Giulio Tedeschi e la Toast Records per la fiducia e la professionalità dimostrata nel sostenere questo progetto. E per ultimo ma non per importanza il grazie che vorrei dire a tutti voi che in venticinque anni di attività mi avete accompagnato in questo lungo viaggio con entusiasmo e passione, sostenendomi nei momenti difficili e trasformando ogni momento bello in un momento importante e da ricordare, ancora grazie.
Luigi Tempera, Torino, 27 luglio 2014