Festival della Canzone? Occhio, non ci riferiamo all’imbarazzante gala televisivo che si è tenuto negli ultimi giorni a Sanremo. Su quello caliamo un velo pietoso. No, parliamo di un Festival, anzi di un contro-festival, “brutto & cattivo”. Quello definito della “Canzone di Torino”, che si doveva svolgere nel pomeriggio di domenica 12 febbraio, nel cuore della città subalpina, per volere di una coppia di scatenati Artisti che si presentano al mondo con la sigla, apparentemente incomprensibile, di MCCS (al secolo Maksim Cristan, intellettuale croato imprestano momentaneamente al rock’n’roll e Daria Spada, vocalist raffinata con tracce punk).
I due soggetti in questione da anni si muovono, non senza difficoltà e contrasti, per smuovere le acque sempre troppo stagnanti della musica italiana. E questa volta hanno voluto regalarci un evento delizioso (come sempre). Dieci canzone d’Autore proposte dall’ormai noto balconcino torinese, a dimostrazione che i lustrini e le paiettes possono essere sostituiti da genuina intelligenza compositiva e da molta sensibilità.
Ricapitoliamo: domenica 12 febbraio doveva tenersi la prima edizione del Festival della Canzone di Torino, con annessa giuria “esperta”, giuria popolare e vincitore finale (senza eccedere in ironia). In realtà la pioggerella che ha martellato Torino in quelle ore ha costretto gli organizzatori a cambiare programma. Rimandata a una giornata più clemente la “gara” e trasformato il pomeriggio in una autentica e ruspante prova generale. Per non deludere gli Artisti intervenuti e il numeroso pubblico che si è disciplinatamente presentato all’appuntamento.
Dieci i brani, come dicevamo. Ecco l’elenco: “Atti vandalici all’arte” del duo Marrone Quando Fugge, “Canzone di Murazzi” di Ila Rosso, “Autunno” di Stefano Turolla, “Pozzo strada” di Errico Canta male, “Ballo intimo” di Skulla, che ha contribuito come batterista anche a “Opportunista” di Puso, “Africa” di Davide Pietto, “Il capitano ha smesso di fumare” di Gianluca Vigone, “Io sono” di Francesco Stabile e la “A1” del siciliano Davide Di Rosolini.
Il flusso musicale, durato circa settanta minuti, è stato interrotto dagli interventi di Carlo Molinaro, Clara Vajto e Bruno Panebarco. Doverosa chiusura in musica dei padroni di casa, gli MCCS, in formazione trio.
Conduttrice super professionale, la generosa Greta Grosso; direttore di palco, Maksim Cristan; immagini video, Carlo Molinaro; servizio (pseudo) fotografico, Giulio Tedeschi. Appoggio morale, Toast Records.