E’ sempre piacevole ritrovarsi, una volta all’anno, a Biella in occasione del Festival della Canzone d’Autore per seguire con la consueta curiosità Artisti & Autori provenienti da tutta Italia dopo attenta selezione curata da Giorgio Pezzana, co-fondatore della manifestazione e da sempre direttore artistico dell’evento.
Le performance musicali (12 in questa edizione) si sono tenute sabato 14 ottobre nel raccolto Jazz Club locale, ospitato a Palazzo Ferrero, nella zona alta della città.
La serata si è aperta con il brano del giovane Massimo Baupain, a cui sono seguiti Valentina Cesti, Adolfo Durante, Francesca Romana Fabris, Claudio Ferrigato, Claudia Cantisani, Naim Abid, Luigi Romagnoli detto Relè, Sonia Schiavone, Nicolò Sergio, Massimo Bertinieri noto come Stona, concludendosi poi con l’apparizione dall’incedere esoterico del combo torinese Caffè Kafka, capitanato da Roberto Aversa.
Vincitore della pacifica contesa, con “Belladonna”, l’alessandrino Massimo Bertinieri accompagnato per l’occasione da un grintoso manipolo di musicisti, seguito dalla romana Francesca Fabris con la solare e latineggiante “Onda di mare”. Da segnalare il lombardo Adolfo Durante che ha interpretato con risvolti teatrali “Non sono più forte” e lo sbarazzino sessantenne romano Luigi Romagnoli con “La notte a passo di danza” che coinvolto dalla magia del palco ha intrecciato durante l’esibizione alcuni improvvisati passi di ballo con la Fabris. Maglia nera della serata il veneto Martino Beaupain (dalle lontane origini belghe) che con la fumosa “Il cantautorato è morto” ha tentato, maldestramente, di lanciare un messaggio di “ottimismo” catacombale al mondo della musica.
La serata si è chiusa con un intervento sanguigno di Pezzana che ha poi invitato i presenti a prepararsi alla prossima edizione, la ventesima. Tra i giurati, Giulio Tedeschi, label manager di Toast Records.
Nella foto: Francesca Romana Fabris