Nata in Francia nel lontanissimo 1982, la Fête de la Musique (promossa dal Ministero della Cultura condotto allora dal compianto Jack Lang) ha come stimolo iniziale quello di celebrare laicamente l’ispirazione musicale sotto tutte le forme.
L’idea prende piede in mezza Europa, con buoni risultati in Italia. Toast Records, la decana delle label underground tricolori, dal 2002 celebra l’evento con attività culturali di vario genere, affiancandosi a diversi soggetti che sono mutati stagione dopo stagione: con il MEI, con l’Arci, con il Comune di Torino, con l’indimenticabile e da tempo defunta FNAC Italia e in special modo con tanti rock club disseminati strategicamente lungo la penisola.
Anche per il 2019 Toast Records ha ritenuto doveroso contribuire moralmente alla Festa della Musica, che nell’arco del tempo, purtroppo, ha perso molto del suo significato, trasformando l’iniziale e scapigliata “grinta” in una celebrazione asettica e pagana che ormai nella maggior parte dei casi è una caricatura dello spirito originale rimanendo (nei migliori dei casi) un banale mezzo per ottenere piccoli e meschini “sussidi” pubblici che finiscono con regolarità a schiere di incompetenti mercenari.
Quest’anno Toast Records ha appoggiato l’iniziativa indipendente dello storico shop musicale torinese “Queen Music” che ha dedicato il pomeriggio del 23 giugno alle proposte musicali della Sciopero Records.