Sarà stato il 1999 o giù di li. Avevo da poco scoperto i IV Luna e commentai favorevolmente il loro debutto Libera Mente. Il tellurico e allucinato heavy prog del quartetto romano meritava visibilità e dopo la recensione, dato che similes cum similibus, prog chiama prog etc. etc., mi arriva una mail di Mauro Moroni, già allora Gran Maestro della Sapienza Progressiva. Domanda a bruciapelo: ma questi ragazzi stanno con Giulio Tedeschi? Come fanno a sopportarlo, deve essere un rompiballe quasi quanto me. Più che un rompiballe, Giulio Tedeschi mi ha sempre dato l’impressione di un mecenate appassionato e volenteroso, proprio come Moroni per Mellow Records, Loris Furlan per Lizard o Massimo Gasperini per Black Widow, combattive indie label nostrane, giocoforza identificate con il proprio titolare ma anche, e soprattutto, con i nomi forti della scuderia. Ne ricordo uno su tutti, e con piacere: Marcello Capra, “one man guitar orchestra” che grazie a Toast ha proiettato la sua carriera negli anni ’90 e 2000, all’insegna delle infinite concentriche rifrazioni di una chitarra sola, dalla graffiante Torino rock degli anni ’70 ai recital al MEI del 2003 con Giulio dietro le quinte. Corde di metallo, flat picking e riff vorticosi per una monade psichedelica che all’instancabile Giulio avrà evocato chissà quante volte uno scrigno di “buone nuove dal suono”.
Donato Zoppo, critico musicale e saggista, con una lunga esperienza radiofonica. Autore di una nutrita serie di volumi, tra cui “Il nostro caro Lucio - Storia, canzoni e segreti di un gigante della musica italiana” dedicato a Lucio Battisti.