”Morte di un Poeta” di Giulio Tedeschi

Il seguente ricordo è stato pubblicato su Facebook il 6 febbraio 2025

“Il 5 febbraio, si è spento Gianni Milano, pedagogista e poeta. Avrebbe raggiunto gli 87 anni il 14 giugno. Avevo conosciuto Gianni nell’autunno del 1971. Durante una grigia mattina d’autunno, dalle parti delle nove, avevo suonato alla porta di una ex portineria in via Cialdini a Torino dove abitava, da “giovane” artistoide, allora ancora scapolo. Uno spazio molto bohémien che consisteva essenzialmente in uno stanzone seminterrato pieno di libri e poco più. Mi aprì arruffato e incazzato: quel giorno aveva evitato di recarsi in archivio (dove lo avevano esiliato dopo essere stato momentaneamente allontano dall’insegnamento) e stava ancora dormendo visto che non si aspettava tra i piedi un imberbe diciannovenne alternativo impallinato di poesia beat e prossimo, nonostante la giovane età, a diventare padre. Quel primo incontro diede vita a una bizzarra amicizia che a fase alterne è durata praticamente cinquant’anni. Per lungo periodo fui un suo estemporaneo editore e sotto certi punti di vista una sorta di strampalato manager. Il migliore, diceva Gianni, nei suoi rari momenti espansivi. Gianni collaborò da subito al mio aperiodico nato in quei giorni, Tampax. Subito dopo pubblicai e diffusi “Uomo Nudo”, un suo poemetto psichedelico scritto a metà anni sessanta, andato perso e da me ritrovato e prodotto in formato cartaceo con una mitica copertina di Matteo Guarnaccia. Tempo dopo Gianni partecipò al mio progetto siglato “Camion”, all’epoca rivista dislocata tra Torino, Milano e Amsterdam. Passarono gli anni, Gianni ebbe tempo di ritornare ad insegnare a tempo pieno, sposarsi, diventare padre di Alice, cambiare un paio di abitazioni, divorziare, pubblicare nuovo materiale a destra e a sinistra fino a che riuscii a convincerlo ad entrare in uno studio di registrazione (il Minirec di via Nicolo Fabrizi a Torino) dove ai microfoni di Luigi “Gigi” Guerrieri lesse “Uomo Nudo” in diretta. Il master poi finì in un CD prodotto da Toast Records. A quel punto lui aveva raggiunto i fatidici sessanta. Con la pensione anche rapidi viaggi insieme, per diffondere il “verbo” tra cui un paio di vernissages alternativi a base di musica e poesia, con la partecipazione indimenticabile ad un concertone dei Timoria al Leoncavallo di Milano dove Gianni lesse “Uomo Nudo”. In contemporanea fu uno dei poeti dell’audiorivista “Camion” (edita dall’immancabile Toast Records in formato audiolibri/CD) e partecipò ad una serie di Camion-reading con altri poeti della scena italiana. Per non fargli mancare nulla curai e auto-produssi “Un beat con le ali”, una raccolta di poesie del periodo visionario anni sessanta e una sua piccola biografia edita in poche limitate copie. Poi il movimento “no-tav” lo rapì alle soglie degli ottanta.Ora riposa in pace bro”.