Facile ritenere Luigi Antinucci un piemontese doc, visto l’amore che dimostra da sempre verso Torino. In realtà il nostro nasce il 13 ottobre 1954 in una piccola località vicino a Caserta. Di quelle lontane origini, oggi come oggi, rimane solo la superstizione. “Debolezza” che lui ogni tanto e ai più intimi svela.
Antinucci debutta a fine anni settanta come DJ radiofonico, tralasciando i doveri universitari. Percorso agevolato dalla sua voce, calda e profonda che lo aiuta facilmente a far breccia tra gli ascoltatori, specialmente se di sesso femminile.
Nell’81 incide il suo primo album “Me ne lavo la mente”. Poi, tra viaggi e microni arriva un primo riconoscimento nel 1990, decretato da Recanati Musicultura, a cui seguono inserimenti di suoi brani in raccolte in Spagna, Germania, Stati Uniti.
Collabora con Rai, Fiat, Radio Montecarlo, Capital e come compositore ottiene una Palma d’Oro a New York per il docufilm “Civiltà delle macchine”.
Nell’arco degli anni pubblica svariati dischi e divide il palco , tra gli altri, con Giorgio Conte, Vittorio De Scalzi, Mauro Pagani, Francesco Baccini, Alberto Fortis.
E’ tra gli ideatori dell’attivissima associazione “Magica Torino”, con cui organizza eventi culturali non solo musicali.
Inizia la collaborazione con Toast Records, per tutta una serie di indovinate coincidenze, nel 2019 e con la produzione della decana delle label undeground italiane porta a conclusione l’album (a cui partecipa validamente anche Fabrizio Bosso) “Piazza Solferino”, che esce sulle maggiori piattaforme digitali nel gennaio 2020. In preparazione, dello steso titolo, due edizioni fisiche, in CD e vinile.
Attualmente Antinucci è l’attivissimo direttore artistico di Radio Reporter Torino, storica emittente subalpina, dove tra l’altro, conduce il fortunato programma di musica e cultura “Io Robinson”.