Premio Macchina Da Scrivere: https://www.facebook.com/premiodeipremi/
Il Premio Macchina Da Scrivere nasce nel 2012, da una idea di Giulio Tedeschi (Toast Records, AudioCoop Piemonte e Valle d’Aosta, Wanted Primo Maggio, Attentato Alla Musica). Toast Records ringrazia gli Autori e gli Editori che contribuiscono ogni anno alla buona riuscita del Premio. La selezione dei materiali e la classifica finale non viene demandata, come da abitudine, a comitati di lettura o a giurie di esperti, ma ricade esclusivamente sull’ideatore dell’iniziativa, supportato dallo staff della Toast Records.
Il Premio Macchina da Scrivere 2023 è stato assegnato per la categoria “Saggi” a “Fanco Califano, vita, successi, canzoni ed eccessi del Prevert di Trastevere” (Cremese) di Giangilberto
Monti e Vito Vita, “per aver cercato l’intima ispirazione di un artista spesso equivocato”; per la categoria “Enciclopedica” a “Storie e cronache di Rock italiano” (Arcana) di Federico Linossi, “per aver riassunto telegraficamente alcuni spunti tratti da una scena musicale non sempre interpretata con equilibrio”; per la categoria “Fotografica”, a “Io e i CCCP” (Shake Edizioni), di Umberto Negri (con la cura di E.Gomma Guarneri), “per aver testimoniato con la crudezza tipica del’immagine fotografica, un significativo episodio creativo”. Per la categoria “Biografie” a “La Musica è un lampo” (Fandango Libri) di Stefano Senardi (con introduzione di Michele Serra), “per aver ripercorso una intensa esitenza spesa tra business e creatività”. Per la categoria ” Romanzi” a “Pesce Scimmia” (Autoproduzione) di Bruno Segalini,”per aver costruito un intreccio a suo modo affascinante tra realtà e immaginazione”.
I vincitori del “Premio Macchina Da Scrivere 2022”. Per la categoria “Saggi”, “Rabbia e stile” (Milieu Edizioni, Milano) di Oscar Giammarinaro, frontman della storica band mod Statuto. Con la seguente motivazioni: “per aver limpidamente descritto le ragioni di un movimento”. “Nove vite e dieci blues” (Bompiani, Milano) del musicista e produttore Mauro Pagani, per la categoria “Biografie”: “per aver riassunto la creatività di una esistenza”. “DeAndrè#DeAndrè, storia di un impiegato” (Intersuoni, Nuvole Production, Nexo Digital Media), regia Roberta Lena, per la categoria “Video”: “per aver testimoniato in immagini momenti fondamentali di un percorso creativo”. “Vidicon Milano” del Collettivo Vidicon (Edizioni Festa Lenta, Milano) per la categoria “Fotografica”: “per aver ricordato tangibilmente un passaggio importante della cultura non massificata”
Il Premio Macchina Da Scrivere sezione “Saggi” per il 2021 è stato assegnato con estrema facilità (visto l’unicità della proposta editoriale in questione) a “Napule’s Power” di Renato Marengo (Tempesta Editore, 2021), per “aver testimoniato e documentato 50 anni di movimenti musicali e culturali italiani”. Segnalazione speciale del Premio Macchina Da Scrivere, sezione “Saggi” assegnata da Toast Records a “Il Liscio” di Federico Savini (Tuttle, 2021), “per aver descritto il poco noto percorso di una tendenza non marginale della musica popolare contemporanea italiana”. Per la sezione “Video” il film diretto da Giorgio Verdelli “Ezio Bosso. Le cose che restano”, per aver trasformato l’esistenza di un artista in un affresco d’immagini”.
Il Premio Macchina Da Scrivere 2021 per la sezione “Biografie” è stato assegnato a “L’uomo. Sulle note di un veliero” di Franco Vassia (Iacobelli Editore, 2021) per “aver messo in luce l’uomo dietro la maschera”. Il Premio Macchina Da Scrivere 2021 per la sezione “Songbooks” è stato assegnato a “La Sposa e i Viandanti” di Amore, Cardello, Grimaldi (Duetredue, 2021) per “aver assolto il compito, non facile, di descrivere l’essenza di un progetto musicale”. Segnalazione speciale del Premio Macchina Da Scrivere 2021 assegnato da Toast Records per la sezione “Songbooks” a “Una volta suonavo nei New Trolls” di Vittorio De Scalzi e Massimo Cotto (Azzurra Music, 2021), per “aver agevolmente ricordato il passato, descritto il presente e immaginato il futuro”. Per la sezione “Enciclopedica” a “Gioventù Suonata” di Claudio Pescetelli (I libri del mondo capellone, 2021) per “aver voluto ricordarci vicende solo apparentemente archiviate”. Per la sezione “Romanzi” è stato assegnato a “Siamo noi a far ricca la terra” di Marco Rovelli (Minimum Fax, 2021) per “aver trasformato in romanzo la poesia di una vita”. Il “racconto” della vita di Claudio Lolli, utile in particolar modo per non rischiare di dimenticare l’intensa esistenza di uno degli autori più impegnati e sensibili della nostra canzone italiana contemporanea.
L’obiettivo del riconoscimento, unico nel suo genere in Italia, è quello di individuare e sottolineare ogni anno i materiali cartacei che analizzano e celebrano (da vari punti di vista), la storia della musica popolare italiana contemporanea, affrontata in tutti i suoi possibili e svariati aspetti. Dal “commerciale” al “colto” (tenendo presenti tutte le sfumature intermedie), con particolare attenzione verso le analisi che si sforzano di affrontare l’area creativa, materia del Premio, con sensibilità sociale. A tale scopo vengono presi in esame generi diversi (saggi, romanzi, libri fotografici, riviste, tesi di laurea ed opere inedite).
Tra gli svariati autori, premiati e segnalati nei precedenti anni, ricordiamo: il professore Lello Savonardo, i musicisti Maurizio Galia, Tony Face Antonio Bacciocchi, Roberto Russo, Turi Messineo, Gabriele Finotti, Maurizio Campisi, Bruno Segalini, i giornalisti Renato Marengo, Max Stefani, Gianni della Gianni Della Cioppa, Federico Guglielmi, i critici Salvatore Coccoluto, Antonello Cresti, gli scrittori Nico Ivaldi, Bruno Panebarco, Angela Valcavi, l’architetto Giovanni Battista Mezzani, l’agitatore culturale Giovanni Spada, il discografico Carlo Basile, il musicista Ghigo Renzulli, il giornalista & musicista Vito Vita, il saggista Massimo Salari, il cantautore Alessio Lega. Inoltre, nel 2015 la classifica finale ha visto anche la presenza di un riconoscimento speciale alla marchigiana Crac Edizioni, come migliore editrice specializzata di quell’anno.